Che cos’ hanno in comune Marilyn Monroe, Paolo Bonolis e Bruce Willis con Platone, Aristotele e Napoleone Bonaparte?
Niente, se non una comune e banale storia di balbuzie infantile!
Ma come è possibile che personaggi così “diversi” tra loro, per epoca storica, caratteristiche personali e stili di vita siano accumunati proprio dallo stesso disturbo?
La balbuzie, conosciuta anche con il nome “disfluenza verbale” è un disturbo che ha tormentato l’uomo fin dai tempi più antichi: perfino gli Egiziani la identificavano con un particolare geroglifico.
Essa può assumere diverse sfaccettature: alcuni individui, per esempio, possono manifestarla con la ripetizione di una singola sillaba, soprattutto all’inizio della parola, altri, invece, con il prolungamento o la totale omissione di un suono.
Come ben si capisce dalle prime frasi di quest’articolo, chiunque può balbettare e a qualsiasi età. Una normale disfluenza spesso ha inizio tra i 18 e i 24 mesi e tende ad insorgere e scomparire spontaneamente. E’ infatti un disturbo molto comune nei bambini che stanno imparando ad elaborare le singole parole per creare delle frasi.
Gli studi dimostrano che circa 1 bambino su 5 ad un certo punto, presenta una disfluenza verbale che sembra essere così grave da destare una notevole preoccupazione nei genitori. Cari genitori, non allarmatevi! Nell’80% dei casi, la balbuzie misteriosamente scompare dopo un breve periodo, mentre, solamente nel restante 20% dei casi, se non affrontata, è destinata a diventare una scomoda compagna di viaggio per la vita.
La Balbuzie può comunque migliorare con atteggiamenti giusti e con una specifica terapia.
Il logopedista rappresenta la figura di riferimento a cui ci si deve rivolgere per i disturbi del linguaggio. In genere, la terapia volta alla cura della balbuzie, prevede più livelli. Inizialmente il logopedista cerca di identificare gli aspetti caratteristici del linguaggio del paziente ed i fattori psicologici che v’incidono. Successivamente, mediante esercizi mirati sulla respirazione, sulla corretta articolazione delle labbra e della lingua, il logopedista aiuta il paziente a modificare la cadenza della balbuzie, cercando di evitare i cosiddetti blocchi verbali.
Tale terapia viene generalmente accompagnata dall’ aiuto dello psicologo in quanto, accade spesso che i ragazzi balbuzienti, evitino di parlare con i loro coetanei per non imbattersi in sorrisi indelicati. Chi balbetta è infatti generalmente bloccato della paura del giudizio dell’altro e dal timore di mostrarsi inferiore o comunque inadeguato.
Si tende quindi a nascondersi dietro al computer, davanti alla tv o ascoltando musica, per evitare ambienti di socializzazione come gli ambienti sportivi e la scuola che vengono vissuti come un vero e proprio incubo.
La balbuzie non dev’ essere vissuta però come un ostacolo al proprio sviluppo personale.
E’ compito di tutti coloro che hanno contatti con ragazzi balbuzienti, ricordare che la persona che balbetta può diventare un grande matematico, un fisico, un attore, un cantante, purché voglia migliorarsi e creda in se stesso e nelle proprie possibilità di riuscita.
Logopedista