Lo sport e l’attività fisica ricoprono un ruolo fondamentale nelle nostre vite, non solo per motivazioni agonistiche e professionali, ma anche per aspetti di benessere fisico e psicologico.
Secondo indagini recenti sono oltre 20 milioni gli italiani che dichiarano di praticare uno o più sport. Fra i praticanti circa il 25% afferma di farlo in modo assiduo mentre solo il 10% in modo saltuario.
Nella nostra società stiamo assistendo ad un costante aumento della partecipazione all’attività sportiva, in tutte le fasce di età. Questo purtroppo comporta anche un aumento degli infortuni dovuti allo sport.
Ma quali sono i più frequenti? Quali le cause? Cosa possiamo fare dopo aver subito una lesione?
Gli infortuni più frequenti dovuti allo sport, si manifestano principalmente su ginocchio e caviglia. Tra questi ricordiamo:
– Lesioni dei legamenti (es. legamento crociato anteriore)
– Lesioni dei menischi
– Difetti della cartilagine articolare
– Infiammazioni e lesioni tendinee
– Lesioni muscolari
In genere è possibile individuare fattori di rischio intrinseci, per lo più costituzionali (sesso, età, caratteristiche anatomiche specifiche predisponenti) ed estrinseci, che rendono il paziente più suscettibile all’infortunio (errori nell’esecuzione degli esercizi, carenze tecniche, utilizzo scorretto dell’abbigliamento, mancanza di abilità specifiche, caratteristiche sfavorevoli del terreno di allenamento).
Quando si verifica un trauma il paziente può lamentare dolore locale, gonfiore, sensazione di instabilità a livello del distretto anatomico coinvolto, ma soprattutto impossibilità allo svolgimento della pratica sportiva.
Nel caso in cui uno sportivo subisca una lesione durante un allenamento o durante un’attività ricreativa, è necessario ricorrere ad un’immediata valutazione di un Medico Specialistica (ortopedico/traumatologo) per evitare che la lesione peggiori compromettendo la salute del paziente. Al fine di una corretta diagnosi, spesso è imprescindibile l’esecuzione di una accertamenti clinico-strumentali quali l’ecografia.
È inoltre fondamentale non limitarsi a trattare la lesione, ma considerare l’articolazione nel suo insieme, andando eventualmente a trattare anche i fattori predisponenti per queste patologie. Solo il dialogo e il confronto con il paziente possono guidare il medico e i professionisti che seguono l’atleta nella scelta del trattamento più adatto, mirando al recupero completo dell’attività sportiva nel minor tempo possibile.
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